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Carne rossa, ecco perchè ridurre il consumo: fa bene alla Salute e al Pianeta

Un menu meno ricco di carne rossa fa bene alla salute e al pianeta. L’educazione alimentare parte proprio da cosa mangiano soprattutto gli adulti del domani: ed è per questa ragione che i menu messi a punto dai servizi nutrizionali delle Asl puntano a una riduzione ad esempio di carni rosse (poche volte al mese) e ad un aumento di frutta e verdura.

Una rivoluzione che non può fermarsi a scuola ma deve proseguire anche a casa per garantire una continuità e, soprattutto, abituare il palato a gusti diversi da quelli dei c.d. cibi ricchi di grassil per non parlare dei c.d. cibi spazzatura.

Ridurre il consumo di carne aiuta anche il pianeta a respirare. Gli allevamenti rappresentano circa il 15% delle emissioni mondiali di gas serra.

L’Organizzazione dell’alimentazione e dell’agricoltura delle Nazioni unite (Fao) stima che il 45% delle emissioni legate al bestiame provenga dalla produzione e dalla lavorazione dei mangimi, il 39% dalla fermentazione enterica – cioè il gas metano prodotto dall’apparato digerente dei ruminanti come bovini, ovini e caprini – e il 10% è attribuito allo stoccaggio e alla gestione del letame. Oltre il 90% delle emissioni dei produttori di carne proviene quindi dalla filiera o dagli animali stessi. In tutto il mondo ¾ di tutti i terreni agricoli vengono utilizzati per allevare animali o le colture per nutrirli. Solo in Brasile sono dedicati all’allevamento 175 milioni di ettari, più dei campi coltivati in tutta l’Unione europea.

In Italia esistono oltre 100mila allevamenti e poco meno di due milioni e mezzo di capi di bovini da carne. Tuttavia gli allevatori italiani ritengono che gli allevamenti siano i più sostenibili a livello europeo.

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